PANDEMONIO | en Pandemonium: Appunti sul disastro | Jorge Alemán
Castelvecchi editore 2021 | Traducción del español Samuele Mazzolini | Título original : Pandemónium. Notas sobre el desastre | NED ediciones 2020
Pandemonio
Io sarei potuto già nascere mille volte pazzo / avrei potuto essere bambino e bambina e falsificare il mio battesimo / avrei potuto salutare quella notte il demonio / avrei potuto dimostrare che Hegel, Lacan, Spinoza e Deleuze dicono lo stesso / avrei potuto dimostrare che l’Altro inizio in Heidegger è una donna che parla in sanscrito / avrei potuto dirti di non lasciarmi mai o di andartene per sempre / sarei potuto nascere senza mai conoscerti
uccidere il dittatore con le mie stesse mani
avrei potuto svuotare Dio di ogni amore e poi lasciare il mio cuore vuoto / avrei potuto non toccare nessuno e interrompere l’orgia assurda dell’umanità / avrei potuto tacere per sempre /
Scrivere che la malvagità non è nella giungla e che questo Pipistrello è figlio di Dio
avrei potuto dimostrare che non sarei mai tornato alla normalità che non conobbi
Ci sono bambini che vengono raggiunti dalla poesia quando si svegliano rinchiusi nella torre più alta.
Ma dovrei già saper leggere il libro che è la prova finale dei ritardati che insegnano / avrei dovuto dimenticarti quando te ne andasti con il saggio
all’estero / avrei dovuto sapere che ero pazzo quando a Chivilcoy vidi Plaza España come un presagio / avrei dovuto comunicare che tutti parleranno e nessuno dirà nulla di questo disastro / dovrei pregare mille volte per te / dovrei riconoscere il corpo che ritorna sempre in sogno / dovrei non pentirmi di aver ucciso l’assassino con le mie mani / dovrei sapere come stando così lontano il cielo non mi separa dal Pandemonio della mia stirpe
Ma nemmeno nei grandi marinai tace la vertigine che segna questo mare esaltato / quando arriva l’onda con il nome che cancella tutto.
Pandemónium, el poema es una maravilla.
Además de Paul Samuelson, quien apoyó públicamente la idea de abandonar el patrón oro en 1971, hubo otras figuras clave que influyeron en la decisión de Estados Unidos de quitarle el respaldo metálico al dólar:
Economistas influyentes:
- **Milton Friedman**: El célebre monetarista recomendó directamente a Nixon abandonar el compromiso de Bretton Woods. Su visión favorecía un sistema de tipos de cambio flotantes y dinero fiduciario controlado por reglas monetarias, no por reservas de oro.
- **Henry Hazlitt**: Aunque más crítico del abandono del patrón oro, Hazlitt también pedía una devaluación del dólar como respuesta a la pérdida de reservas, lo que indirectamente apuntaba a una ruptura con el sistema vigente.
Asesores del gobierno de Nixon:
- **John Connally** (Secretario del Tesoro): Fue uno de los principales arquitectos del anuncio del 15 de agosto de 1971. Su frase célebre ante líderes europeos —“el dólar es nuestra moneda, pero es su problema”— resume la postura estadounidense.
- **Paul Volcker** (Subsecretario de Asuntos Monetarios): Participó en las deliberaciones previas al anuncio. Aunque más conocido por su rol posterior como presidente de la Reserva Federal, ya entonces tenía peso técnico en la política monetaria.
- **Arthur Burns** (Presidente de la Reserva Federal): Aunque con reservas, aceptó la necesidad de suspender la convertibilidad ante la presión inflacionaria y la fuga de oro.
Presión internacional:
- **Charles de Gaulle** (Presidente de Francia): Aunque no recomendó explícitamente la ruptura, su insistencia en convertir dólares en oro y su crítica al sistema de Bretton Woods aceleraron la crisis de confianza que llevó a Nixon a actuar.
Este momento fue más que una decisión técnica: fue una escena dramática en la historia del dinero, donde el dólar dejó de ser una promesa de metal y se convirtió en una promesa de poder.